“Sotto le rosse mura di Parigi era schierato l’esercito di Francia. Carlomagno doveva passare in rivista i paladini. Già da più di tre ore erano li; faceva caldo; era un pomeriggio di prima estate, un po’ coperto, nuvoloso; nelle armature si bolliva come in pentole tenute a fuoco lento. Non è detto che qualcuno in quell’immobile fila di cavalieri già non avesse perso i sensi o non si fosse assopito, ma l’armatura li reggeva impettiti in sella tutti a un modo. D’un tratto, tre squilli di tromba: le piume dei cimieri sussultarono nell’aria ferma come a uno sbuffo di vento, e tacque subito quella specie di mugghio marino che s’era sentito fin qui, ed era, si vede, un russare di guerrieri incupito dalle gole metalliche degli elmi. Finalmente ecco, lo scorsero che avanzava laggiù in fondo, Carlomagno, su un cavallo che pareva più grande del naturale, con la barba sul petto, le mani sul pomo della sella. Regna e guerreggia, guerreggia e regna, dài e dài, pareva un po’ invecchiato, dall’ultima volta che l’avevano visto quei guerrieri”.
“Il Cavaliere inesistente” di Italo Calvino
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Nella notte del 16 maggio 2022, ignoti hanno lordato con colore e una frase, che darebbe l’idea di una formula matematica, una statua della facciata della chiesa del Redentore……..
Infissa nella parete esterna della chiesa di Sant’Ambrogio di Fiera di Treviso, una solitaria e grigia lastra tombale racconta, o meglio, dovrebbe raccontare e fissare nella memoria gli attimi salienti di una vita, che attraversò velocemente la seconda metà del secolo dei cosiddetti Lumi….