Laudabunt alii claram Rhodon aut Mytilenem…
L’imago è questa di colei ch’al core
Porta l’imago tua sola scolpita,
Che con la mano al seno al mondo addita:
Qui porto l’Idol mio, ciascun l’ardore.
Sostien con la sinistra arme d’amor
Che fur tuoi carmi, il loco ov’è ferita
La destra accenna, e pallida e smarrita
Dice Ansaldo, il mio cor per te si more
Prigioniera se ‘n viene a te davante
Chiedendo aita, ed a te porge quella
Catena, ond’è ‘l mio amor fido e costante.
Deh! L’ombra accogli di tua fida Ancella
E goda almeno il finto mio sembiante
Quel che nega a quest’occhi iniqua stella.
sempre bello leggere grandi versi di poesia, sono pagine senza tempo. 😉
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pagine d’arte, concordo
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Un bellissimo sonetto del 19 secolo, armonioso e scorrevole nei suoi versi che parlano d’amore.
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un caro saluto
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Buona serata e grazie per la cordialità
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GRAZIE A TE E BUONA DOMENICA
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