Laudabunt alii claram Rhodon aut Mytilenem…
Scrivo sol per sfogar l’interna doglia,
ch’al cor mandar le luci al mondo sole;
e non per giunger luce al mio bel Sole,
al chiaro spirto, all’onorata spoglia.
Giusta cagione a lamentar m’invoglia,
ch’io scemi la sua gloria assai mi dole;
per altra lingua, e più saggie parole,
convien ch’a Morte il gran nome si toglia.
La pura fè, l’ardor, l’intensa pena
mi scusi appo ciascun, che ‘l grave pianto
è tal, che tempo, né ragion l’affrena.
Amaro lagrimar, non dolce canto,
foschi sospiri, e non voce serena,
di stil no, ma di duol mi danno il vanto.
Sonetto I, XVI secolo
Già in queste pagine disperse parlai d’uno, (che io bambina conobbi vecchio ossuto e minuto, per poco, lustro d’abito nero domenicale, camicia senza collo a fitte righe azzurre sul bianco, mani forti di contadino, viso cesellato dal tempo e da una vita all’aperto sui campi), domenicale esternatore di storie paesane, improvvisate spontaneamente all’istante in endecasillabi rimati.
Senza studi, analfabeta, i suoi versi, epici declinati in pubblico, facevano ricco uditorio incantato, e il vento… unico depositario.
Se fosse stato un signore, in termini di ceto, li avrebbe scritti, influenzati da letture e frequentazioni che non ebbe e, forse, ancora oggi apprezzati.
Come io sorpresa, le volte che l’udii… e forse ora appiccicare coi miei pizzini.
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Che bello questo sonetto. Tu l’hai postato rendendomi felice . Io ti regalo questo sperando di far felice te. Baci. Isabella
” Quante più fuggo e odio ognor me stesso,
tanto a te, donna, con verace speme
ricorro; e manco teme
l’alma di me, quant’a te son più presso.
A quel che ‘l ciel promesso
m’ha nel tuo volto aspiro
e ne’ begli occhi, pien d’ogni salute:
e ben m’accorgo spesso,
in quel c’ogni altri miro,
che gli occhi senza ‘l cor non han virtute.
Luci già mai vedute!
né da vederle è men che ‘l gran desio;
ché ‘l veder raro è prossimo a l’oblio.”
Michelangelo Buonarroti
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Grazie Isabella. Si, mi hai fatto veramente felice. Il componimento è meraviglioso, nonché senza tempo. E grazie per tutti i commenti che hai postato sulle poetesse del XVI secolo. Sempre gentile. Un bacio. Marco
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Buon pomeriggio caro Marco. Sono contenta che tu abbia gradito. Lo sai che ti ammiro molto. Un grande abbraccio e buon week end. Isabella
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Cara Isabella, questa volta è toccato a me arrossire, dopo aver letto le tue parole. Sei sempre dolce e gentile. Buon fine settimana anche a te. Un abbraccio. Marco
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Anche tu lo sei mio caro. Con affetto ti abbraccio anch’io . Buona domenica. Isabella
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Senza tempo… hai ragione…
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Condivido. Grazie per il commento
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Pingback: Vittoria Colonna, “donna nata fra le vittorie”. I sonetti — VOCI DAI BORGHI – Revolver Boots
Grazie mille
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splendore
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Pienamente d’accordo. Ciao
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grandi donne, grandi poetesse. Ho un passione per isabella morra di valsinni. ciaooo
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È veri grandi donne e grandi poetesse. Purtroppo la critica letteraria dei secoli scorsi, con un atteggiamento decisamente sessista e pregiudizi alquanto meschini, si è spesso “dimenticata” di loro, cercando di offuscare grandi pagine di vera poesia. Comunque, io le adoro. Ciao
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stupenda, vera poesia.
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Concordo in pieno. Grazie per la visita e il commento
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Un sonetto armonioso nello scorrere dei versi, apprezzato per il contenuto e la forma presentata. Complimenti!
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Una grande donna e una grande poetessa.
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BUONA SERATA
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Grazie e altrettanto a te
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😉
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Sono poche le donne che nel passato potevano accedere agli studi e dedicarsi alle arti letterarie. Venezia si fa onore anche in questo.
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