Laudabunt alii claram Rhodon aut Mytilenem…
Se gli antichi pastor di rose e fiori
sparsero i tempii, e vaporar gli altari
d’incenso a Pan, sol perché dolci e cari
avea fatto a le Ninfe i loro amori:
quai fior degg’io Signor, quai deggio odori,
sparger al nome vostro, che sian pari
a i merti vostri, e tante, e così rari,
ch’ognor spargete in me grazie e favori?
Nessun per certo tempio, altare, o dono
Trovar si può di così gran valore,
ch’a vostra altra bontà sia pregio eguale.
Sia dunque il petto vostro, u’ tutte sono
Le virtù, tempio; altare, il saggio core;
Vittima, l’alma mia, se tanto vale.
Nice blog
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Thanks you. I’m glad you like it
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Anche questa una chicca. Bravo. Bello leggere e ” ascoltare” simili voci. Grazie. Un bacione. Isabella
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madonna che deliziosa ruffiana, se fossi un Dio antico ci cascherei anch’io sposandomela e riempiendola di grazie e doni…
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Armonioso verseggio!
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