Laudabunt alii claram Rhodon aut Mytilenem…
Pubblicato il 14 Feb 2019 da vocidaiborghi
Qualche giorno fa, in una delle mie tante peregrinazioni tra le strade secondarie della viabilità veneziana, a causa dell’ennesimo incidente sull’A 4, mi sono trovato a percorrere il tratto della Triestina, che divide la cittadina di Ceggia. Qualche chilometro ancora e mi sono trovato di fronte al crocicchio a me molto caro, dato che una laterale conduce al mio vecchio amico: il ponte romano dell’antica Via Annia. Devo confessare che all’inizio il desiderio di rivederlo non era in cima ai miei pensieri, anzi. Le sue condizioni, come evidenziato in un mio precedente post, mi avevano impietrito. Fare i conti con il degrado che caratterizza molti dei nostri siti archeologici, storici o naturalistici, non è mai semplice, anche se parliamo di un piccolo e marginale ponte, una delle tantissime testimonianze del passato che impreziosiscono il nostro meraviglioso Stivale. Le imprecazioni non servono a nulla, anche se escono naturalmente dal plesso solare. Sono solo delle sterili parole senza senso. Poi, senza un perché, forse un semplice saluto ad un amico in camera caritatis, ha guidato lo sterzo dell’auto e, pochi minuti dopo, la sorpresa.
Capita di rado, ma alle volte i piccoli miracoli accadono, se magari aiutati.
Categoria: Ad maiora, Ceggia, Età Antica, Monumenti e luoghi d'interesse, Ponti romani, Siti archeologici, Veneto
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Bello, ci sono passato prima per Ceggia. Buono a sapersi grazie
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Grazie a te
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Grazie. Articolo interessante. Si dovrebbe dare piu’ valore ai borghi.
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Grazie. Hai ragione. La nostra stupenda Italia, il Paese dei “mille” campanili, meriterebbe maggiori attenzioni, soprattutto dai suoi attuali custodi. Ciao, Marco
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la sorpresa era trovarlo ripulito?
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Si, hai ragione. Se ho colto bene quanto si può leggere tra le righe della tua domanda, la risposta è affermativa. Peraltro hai notato l’assenza della staccionata, che circoscriveva il sito? Strano, vero? In realtà quando ho scattato le ultime fotografie tutt’intorno era un pullulare di aste con tanti di bandierine bianche e di grossi escavatori alle prese con delle condotte. Ergo, la pulizia del sito era un fine a se stesso o, più prosaicamente, un evidenziare un area dove un cingolo può causare un qualche danno, la cui responsabilità può portare alla frequentazione del tribunale di Venezia? In tutta onestà non so quale sia la verità, l’immagino e non mi piace. Comunque sia, sono riuscito a dare una piccola testimonianza del mio vecchio amico, acciaccato dai secoli. Detto questo, cosa posso dire? Beh, innanzitutto grazie. I tuoi commenti, oltre ad essere graditi, sono più che mai pertinenti e, non ti nascondo, premiano la fatica di scrivere ogni singolo post. Grazie mille
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l’assenza delle staccionate l’ho visto. Però ho notato anche lo scavo. Brutto segno. Complimenti per quello che scrivi
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Grazie per tutte le meravigliose fotografie
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https://worldphoto12.wordpress.com/2019/12/15/traduttore-del-sito-per-la-comunita-translator-site-for-community/
https://worldphoto12.wordpress.com/2020/03/11/uniti-per-dio-chi-vincer-ci-puo-viva-litalia/
https://worldphoto12.wordpress.com/2020/04/13/un-canto-di-speranza-per-tutta-lumanita/
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Luogo interessante!
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